Category: udite udite


Ultima Books, la libreria legata al primo e migliore editore digitale in Italia, Simplicissimus, si lancia in una iniziativa interessante per tutti gli amanti degli e book reader. Potrete recensire un libro che vi verrà recapitato via mail, in regalo in cambio di una recensione.

Io ho scelto Cirkus Columbia, di Ivica Djikić, Zandonai Editore, di cui ho apprezzato la riduzione cinematografica di Danis Tanovic.

Presto quindi la recensione . Per ora comprate il libro

 

Cirkus Columbia

Cirkus Columbia, Zandonai e Simplicissimus editori

 

First Tank to Simone Onofri that created a brand new Logo for RomeCamp:

romecamp01.png

What we really need now is a Place where the event can succesfully hosted and a main sponsor to fund gadget such as t shirts – conference ID cards and similar ù

We need also people to coordiante the blog adn web streaming coverage fo the envents.
here is a basic list:
* Wifi Acess Point (if is not present in the host site)

* Streaming or Stickam or Skypecast: i will set up a blog to perform this

* Photo: someone who goes mad for the photgraphy and wanna coordinate the activity

* Audio Video: someone who goes mad for the video cameras (and coordinate the activity)

* T-shirt & gadget: shirts – conference ID cards , pens, block notes and so on  c’mon desing and print.

* Projector, White Boards:

* Breakfast,  Lunch,  Coffee/Tea:

People joining the event are growing but I had few contacts for the collaboration until today.
These days I’m very busy and cannot blogging as i wish. But stay Tuned. I’l be back soon.

E’ con questa domanda che Alberto dice la sua sull’organizzazione del RomeCamp.
La polemica nata a Torino ha messo in guardia tutti e forse incautamente, ho inserito in una pagina chiamata “sponsor e volontari” dua aziende con le quali collaboro. T6 e GridLab. Effettivamente mi stanno dando attivamente una mano nell’organizzazione e nel raccogliere idee e materiali per gli interventi.
T6 parteciperà al RomeCamp con un intervento sugli ecosistemi digitali. Un concetto ancora poco noto ma sul quale la comunità Europea ha investito ed inverstirà milioni di Euro nel prossimo programma quadro: il 7°. Loro gestiscono il cluster dei progetti finanziati in questo filone di ricerca europea ed insieme stiamo cercando di reaccordare i risultati delle ricerche con il mondo del web 2.0, web services e quanto di innovativo sta sopra e sotto al rete. . Il digital business ecosystem non è solo teoria comunque ma qualcosa di concreto. Il middleware sviluppato in tre anni di ricerca con Sun, Intel, London School of Economics solo per citare alcni partner è opensource e disponibile su sourceforge. (Dbe Studio,Evolutionary Environment simulator, Execution Environment) Usa OpenLaszlo come User Interface Design Framework ed è senz’altro un progetto interessante.

T6 non ha bisogno del Barcamp per acquisire visibiiltà, lo posso assicurare, ho solo creduto che, essendo parte del mio lavoro e della mia ricerca, sarebbe stato utile conivolgerla. Quando Alberto ha visto il wiki non era ancora presente il titlo della presentazione che probabilemte Andrea Nicolai terrà per raccontare il suo lavoro ed il DBE nei suoi aspetti generali.
T6 potrebbe partecipare al barcamp anche per raccontare l’esperienza di corporate blogging che ha deciso di intraprendere e di cui sono il responsabile . Ha Bisogno di molto lavoro ancora ma questa è un’altra storia.
Per quanto riguarda gridlab , è una azienda neonata ma per ora assomiglia più ad un gruppo di lavoro. Non posso ancora anticipare nulla perchè stanno organizzando un loro evento in questo mese e apetto che mettano a posto tutti i particolari del loro lavoro. AL barcamp parleranno comunuqe di web 2.0 mash up e quant’altro.
Fatte le opportune precisazioni, sono contento che si cominci a ragionare sull’evento meglio un po di sana bagarre alla luce del sole che non il silenzio.
Spero cha Alberto si decida a partecipare e che faccia una bella presentazione, in linea con il suo carattere, duro come il carso ma limpido come l’acqua che vi scorre sotto.
A questo punto penserei alla questione logistica. La data che ho proposto è il 15 Dicembre.
Il luogo ? Sto aspettando una risposta dal caffè letterario dove ci sono anche gli studi di nessuno TV.

Altre sedi papabili sono il Linux Club sempre in zona ostiense che proverò a contattare e una proposta che viede da Smeerch per un altro locale romano il Parablò. no so se hanno il wi fi però.

improntere comunque l’organizzazione alla trasparenza più completa e alla collaborazione in rete. Fisserei però per il 20 ottobre come temine ultimo per scegliere luogo e data del RomeCamp.
Invito tutti a iscriversi alla mailing list e ad usare i commenti sul wiki del RomeCamp www.romecamp.pbwiki.com

Un saluto a tutti

La notizia è di quelle che lascierà perplessi coloro che ancora a faticano a capire cosa sta succedendo al web e a l mondo dell’informazione in generale.

Google tratta acquisto sito video web YouTube, dice Wsj | Reuters.it:

La notizia nella notizia è che secondo il WSJ

le trattative sono ad un punto critico e potrebbero interrompersi. Portavoce di Google non sono stati immediatamente raggiungibili per un commento.

Ovvero quelli di You Tube si vedono offrire 1,6 miliardi di dollari e mandano il tavolo delle trattative all’aria.

Come piccole e medie imprese temoche in Italia siamo lontani Dollari Luce da questo mondo alieno.

Cosa c’è che non va? Sono fuori di testa a S. Francisco o siamo sfigati noi?

apprendo da Pandemia che probabilmente l’acquisizione di Splinder da parte di RCS è rimasta chiusa nelle valige fatte dall’A.D. Vittorio Colao. Un peccato per Tipic una fortuna forse per i blogger della piattaforma.

Mlist colpisce ancora e mi stimola riflessioni fiume. Mi odieranno. Ecco l’ultimo intervento sul thread lanciato a proposito dei rumors su splinder.

E’ da maggio che la notizia ballonzola
tra commenti e smentite,  ripresa il 10 agosto da Finanza e Mercati
(Bloomberg). Se ne parla su Pandemia di Luca Conti
e sul blog di Muro Lupi

Il rischio di bolla c’è. 20
milioni sono tanti. Ma diciamolo, valutare un’impresa come splinder
non è semplice e non lo si può fare con la logica
economica classica. Ci sono alcuni elementi fluidi che a saperli
interpretare correttamente, probabilmente, varrebbero una bella
cifretta a chi ci riuscisse.

Il rumore di fondo generato dalle cifre
sparate a vanvera non aiutano certo a chiarire la situazione.

Lo stesso Milano Finanza che a maggio
dava 4 milioni di utenti di splinder ne riporta, ad Agosto, 300.000.
La differenza non è irrilevante anche perché la cifra
della transazione resta 20 milioni.

L”unico dato assodato è che i
blog su splinder sono 200.000 circa e sono in crescita.

Proviamo a fare qualche considerazione.

un elemento fondamentale per la
valutazione di una piattaforma come splinder è la tecnologia
per la profilazione degli utenti che c’è sotto. e qui non se
ne sa un granché.

Val la pena sottolineare come alle
radici di splinder ci sia Tipic, un’azienda che produce Istant
Messagging, servizi wireless e Voip in tutto il mondo (anche a
tiscali se non ricordo male) con un forte know how tecnologico e
capacità di sviluppo (http://www.comesifaunblog.it/?p=354)
. Il tutto impiegando qualche decina di persone.

tutto ciò implica che il modello
di business non è fondato solo sulla raccolta pubblicitarie e
vendita di servizi per il blogging a pagamento ma ha altre valenze
strategiche.

Se la raccolta pubblicitaria è
forse l’elemento più fragile è anche vero che il gruppo
RCS ha a disposizione il know how e le strutture più che
sufficienti per sfruttare al massimo anche questa fonte dei ricavi.

Se guardiamo alle evoluzioni del
mercato editoriale, gli editori tradizionali dopo un primo periodi di
diffidenza non ignora più il fenomeno blog. Repubblica e
Kataweb e la Stampa si sono appoggiate su Typepad, altra piattaforma
tra le più diffuse nella blogosfera.

Il mondo dei bloggers è un mondo
di lettori e scrittori, il target naturale di un editore. Il fatto di
aver a disposizione una piattaforma che permetta di profilare in
maniera sofisticata il propri target non è certo da
sottovalutare. Le strategie di sfruttamento sono diverse e una scelta
la si potrà fare solo dopo aver provato il giocattolo. Dalla
business intelligence al commercio elettronico, passando per i
contenuti audio video, la musica e chi più ne ha più ne
metta. In fondo 20 milioni investiti in un’ottica di convergenza
digitale non sembrano poi tantissimi in un mercato come quello
dell’editoria che è in magmatica crescita.

Ma il discorso si può
approfondire entrando nell’alchimia dell’economia delle comunità
virtuali.

Dare strumenti di comunicazione ai
propri utenti è uno dei cardini della strategia che mira a
trasformare comunità virtuali in imprese che creano valore
dall’intermediazione di informazioni.

Per capire a fondo questi modelli ci
sono un paio di libri fondamentali: Net Gain e Networth, entrambe
scritti da J. Hagel III e co autori. Senza entrare nel dettaglio
(qualcosa ho già scritto qui
http://scriptavolant.net/blog/?p=89.

In estrema sintesi la tesi sostenuta
dal libro è la seguente. La rete, il web e quindi le virtual
communities hanno una caratteristica: riducono le asimmetrie
informative tra chi vende e chi compra. Aumentano la trasparenza dei
mercati e spostano potere contrattuale dai primi ai secondi. Saper
creare e gestire comunità virtuali è l’unico mezzo
per difendersi, anzi guadagnarci tutti.

Ciò implica imparare velocemente
a:

1) contenuti interessanti

2) fedeltà dei membri

3) profilazione dei membri

4) strumenti che facilitino e migliorino le transazioni on line

Ogni Virtual community ha un suo ciclo di vita che grosso modo
prevede il passaggio sotto le seguenti forche caudine:

1) generare traffico sufficiente a raggiungere una massa critica
(il vero valore della rete, se il telefono lo avessero solo due
persone non servirebbe ad un granché, per capirsi)

2) concentrare il traffico, ovvero assestare i contenuti sui
profili dei propri membri

3) blindare i membri, facendo in modo che il valore che ottengono
dalla community sia superiore al costo di abbandonarla.

I blog sanno fare egregiamente tutte e
tre le cose.

Ragionando sui numeri poi ci si accorge
che:

lettori quotidiani del corriere della
sera sono 2700000, quelli di repubblica 3000000 e anche se fossero
veri veri i 4.000.000 di utenti unici al mese dichiarati da splinder
la differenza non è poca. Ma di qui lettori la RCS non sa
nulla e il costo di produzione di un quotidiano nazionale sono
incomparabili.

Anche le divisioni internet dei
quotidiani sono costose (tutti si ricordano il bagno di sangue di
kataweb) con splinder e gli user generated content probabilmente
potrebbero calare i costi del corriere.it.

E per concludere il podcast e la
telefonia. La piattaforma di splinder supporta il moblogging e il
podcasting. La possibilità di inviare post dal telefonino il
primo, quello di caricare file audio da e verso blog e ipod. E voi
specialisti del marketing mi insegnate che se vi telefonano, il gioco
è fatto. Avete messo una mano in tasca ad un bel po di utenti.

non so se tutte queste considerazioni
valgano l’investimento di 20 milioni. biognerebbe stare nella stanza
dei bottoni di rcs per saperlo e analizzarne le finanze ma rendono
forse meno “folle” l’idea.

powered by performancing firefox

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A proposito di usare i corporate blog per un sano grassroot journalism o per il KM, T6 sarò qui. il 12 giugno e posterà in diretta. Il 13 leggeremo anche le prime impressioni sullo speech di Richard Stallman.

Il Digital Busienss Ecosystem, al convegno “Sardegna Terra ICT “

Il Digital Busienss Ecosystem, al convegno “Sardegna Terra ICT “- 12 Giugno – Pula Sardegna – Live Blog http://www.t-6.it/blog
Il Progetto DBE- Digital Business Ecosystem verrà presentato il 12 giugno, a Pula, località Piscimanna, presso il polo Tecnologico Polaris, nella’mbito del convegno “Sardegna Terra ICT, giornata di presentazione delle politiche regionali per le tecnologie dell’informazione e della comunicaizione.” Andrea Nicolai in veste di blogger posterà qualche notizia

Il 12 Giugno a Pula, località Piscimanna, presso il polo Tecnologico Polaris, Il digital business ecosystem (DBE) sarà presentato da Francesco Nachira, Capo Settore DG INFSO (Direzione Generale Information Society & Media) della Commissione Europea.

nell’ambito del convegno “Sardegna Terra ICT, giornata di presentazione delle politiche regionali per le tecnologie dell’informazione e della comunicaizione.”
I
nizio ore 9.00 UTC +1.00
Informazioni sull’evento contini@consorzio21.it

Qui potrete scaricare il programma (.pdf, 106 k)

I relatori sono di tutto rispetto, così come le imprese invitate a partecipare, IBM, Tiscali, Sun, Oracle etc…..

E’ previsto il collegamento in video conferenza del neo Ministro della Funzione Pubblica e dell’Innovazione Tecnologica Luigi Nicolais.

Andrea Nicolai Presidente di T6 , project manager del DBE, dovrebbe poterci tenere aggiornati utilizzando il blog, www.t-6.it/blog.

Chi non può andare quindi qualche idea se la potrà fare leggendo i post in diretta.

Sempre al polo tecnologico di Pula, segnaliamo, il giorno dopo, 13 Giugno ore 10:00, lo speech di Richard Stallman, “Copyright vs Community in the Age of Computer Networks”

Per contattare T6, ecosistemi digitali e naturali

f.masetti@t-6.it

Link: Comunicato sul Il Blog di T6

Autore:
Fabio Masetti

Leggiucchio qua e la per la rete e mi imbatto in un post sul blog di edelman cehmi fa riflettere.

Proporio qualche giorno fa postavo sui blog e le piccole e medie imprese e noto come chi è giustamente un guru della comunicazione non lo è per caso. Quello che volevo dire e ho scritto con una bella montagna di parole Edelman lo ha sintetizzato in due parole Me2 revolution e se è vero che Omen nomen, i blog hanno un nuovo concetto vendibili semplicemente.

La stessa cosa ha fatto Amy Gahran appripriandosi tempestivamente di un’altra etichetta di sicuru successo: the conversational media. Andando indietro nel tempo la Gaharan si proponeva on line così:

Mine! I’m Amy Gahran, creator and editor of CONTENTIOUS. I’m an online-media content consultant, writer, and editor based in Boulder, Colorado

Oggi sul suo contentious campeggia la seguente tegline:

News and musings on how we communicate in the online age
By AMY GAHRAN
– Conversational media consultant, content strategist, writer, editor

Da oggi siamo tutti Conversatina media consultant?

Io sottoscrivo il titolo che mi sempbra efficacissimo, Anzi proporrei di dare la prima associazione professionale italiana di Conversational media consultants.

il dominio l’ho registrato. www.conversationalmedia.org

il sito no c’è ma non si sa mai. appena ho tempo ci metto su qualcosa.

Technorati : , , ,

Scriptavolant sperimenta la Web Radio su www.waitingvalencia.com

Cronaca della regara Mascalzone Latino vs +30 Challenge alle 14,30

accorrete numerosi

Ho seguito gli attimi frenetici prima della chiusura dei seggi palleggiandomi tra i principali quotidiano on line e i blog di Mucignat e Mantellini che erano ospiti della SWG, casa di sondaggi Triestia a cui va il paluso per il coraggio di aver scelto internet come strumento per la rilevazione degli istant poll. Al di là del commento politico, per scriptavolant interessante è confrontare appunto le metodologie utilizzare per gaurdare nella sfera di cristallo. Gli istant poll li forniscono in monti facendo ricorso a diverse metodologie statistiche ma rilevando i dati sul territorio. In passato il vis a vis si è dimostrato foriero di problemi e cantonate, celebri le bandierine di Fede. La domanda ora è. Internet è affidabile come strumento di rilevazione statistica. Vedremo nei prossimi giorni confrontando i diversi risultati forniti dai sondaggisti off line e la SWG che si è appoggiata a libero.it per raccogliere i dati.

A caldo noto una differenza di prudenza. Sul corriere.it e da repubblica i cui server mentre scrivo sono già andati giù i dati mostrano forchette più ampie (4 punti pecentuali) mentre la SWG si sbilancia restringendo i dubbi ad un 1%. Se dovesse essere confermato complimenti perchè internet vince 3-0 la partita dei sondaggi dimostrando che a saperlo usare ed interpretare è un mezzo prodigioso anche per i politici.

Nel frattempo è andato giù pure repubblica mentre i bloggers resistono e restano di fatto l’unica fonte alternativa di informazione in tempo reale oltre la TV

i dati:

camera:

Camera

senato