Category: internet marketing


Leggo oggi su La Stampa, il solito pezzo banale e poco etico, visto che si parla di Haiti. Un chirurgo italiano salva gente con l’iPhone. Di per sè, nulla da ridire, la tecnologia è cosa seria e serve non solo a giocare, anzi. Il problema è che deontologicamente parlando, il giornalismo, dovrebbe stare attento alle figure retoriche che usa. L’iPhone non è sinonimo di tecnologia, è solo uno dei tanti dispositivi, forse il migliore, siamo d’accordo, con il quale accedere ad internet in mobilità. La stessa operazione di salvataggio la si poteva fare con qualsiasi altro smartphone. IPhone è un marchio registrato e la sineddoche trasforma la cronaca in pubblicità. Se delle persone sono vive lo si deve allora a tim berners Lee papà del web, ai milioni di sviluppatori che scrivono codice open source che fa funzionare i web server e quindi a Rob McCool primo sviluppatore di Apache, agli sviluppatori di twitter e l’elenco potrebbe continuare per un bel pezzo. Alla fine ringrazierei anche la  Apple di Steve Jobs che l’oggetto, bello,  però se lo fa pagare ben 600 euro.

Mc Link. miglior provider si servizi internet e voip

Mc Link. miglior provider si servizi internet e voip

Un utente soddisfatto dovrebbe essere l’obiettivo di qualsiasi azienda di servizi. Nel settore della connettività e telefonia ancora di più, data la competizione. Non avviene spesso. Per questo quando avviene, l’istinto ti porta a scriverso anche sui muri.

Sono utente MC Link per la connettività e il VOIP. Soddisfatto dal servizio e dal customer care sempre puntuale ed operativo, mi spertico in una lode perchè l’azienda in questione, oggi è andata oltre. Ha interpretato bisogni e problemi di un suo utente e li ha soddisfatti senza nemmeno il bisogno di richiederlo.

Avevo 2 contratti in essere con MC link. Uno dei due non serviva più e nel luglio di quest’anno ho chiesto la disdetta.

Per un impiccio burocratico, non dipendente da MC link, la procedura per la disdetta non era stata completata. Mancava la trasmissione via FAX di un pezzo di carta.

Hanno continuato a mandare le fatture. Un loro diritto.

Me ne sono accorto e con qualche mese di ritardo, rassegnato a pagare per l’ennesimo casino, ho inviato la documentaizone mancante e ricevo la seguente mail:

Gentile Sig. Masetti,
 
Le confermo di aver ricevuto la documentazione attestante la causa per la richiesta di disdetta anticipata (fallimento, liquidazione, decesso, chiusura attività).
 
In tal senso, la informo che provvederemo a partire dalla data del 09/08/2009 (30 gg dal ricevimento della richiesta di disdetta) a disabilitare l’account  di accesso ai servizi (Visp, Domini, Voip, etc.) nonché a cessare il collegamento ADSL presso Telecom Italia.
 
Riceverà in tal senso nota di credito per le fatture emesse a partire da tale data.

Una azienda che no si attacca al cavillo contrattuale ma pensa che è meglio investire su un cliente che negli anni ha protato conuque valore la dovevo ancora incotrare fuori dai manuali di marketing.

E’ ovvio che d’ora in poi non esistono altri provider.

MC Link.

nota:

chi scrive nonha alcun interesse societario o collegamento con l’azineda. Parla a nome del popolo dei consumatori.

Per chi si occupa  di servizi internet si può diventare partner MC Link

Cosa non si farebbe per avere un redazionale. Andate a leggere chemiracoli avvengono nella Tendopoli all’Aquila. Commovente.

Complimenti alla repubblica.

Senza Parole.  Una retorica così idiota la si legge troppo spesso.

Ho trovato questo post veramente valido di Piero Tofy che fa un po di luce sui meccanismi che regolano le aste al ribasso nuova frontiera della speculazione su Internet.

http://www.pierotofy.it/pages/guide_tutorials/Internet/La_verita_su_Bidplaza_e_sulle_aste_al_ribasso/

Grande

Sono appena tornato a casa dopo l’esperienza di Lecce. Tante le cose da raccontare e le persone incontrate, gli stimoli. Non un barcamp ma contenuti di spessore ed un pubblico attento e curioso. Un Grazie a Carlo Massarini, Carlo Infante e Stefano Petrucci, Marco Zamperini, Ivan Tienforti, Maria Teresa Salvati, Antonio Rollo con i quali scambiato idee e battute.

Il Workshop sul Markeitng On line e Web 2.0 cominciato bene ha preso un a piega un po polemica non appena Robin Good si è dato ad una performance delle sue monopolizzando l’attenzione dell’uditorio suonando una tromba da carica e da guerrigliero di punto vestito. Si sa è così, o lo ami o lo odi, sa fare il suo mestiere, dice cose interessanti ed è un maestro nel promuovere la sua crociata. Libertà, indipendenza e denaro fondati sulla qualità dei contenuti, specializzazione degli argomenti, passione e dosi massicce di Search Engine Optimisation e Marketing. Il sogno americano stavolta in salsa salentina. D’altronde eravamo o no su un RING?
Il buon Robin se l’è presa con i “guru” della comunicazione ed i professori che parlano difficile ed inseguono le parole auliche o i neologismi alla moda, tra i quali pare ci fosse anche il sottoscritto e Carlo Infante. Nulla di male, Robin ha continuato da solo, scelto dal pubblico affascinato dal personaggio che e noi lo abbiamo lasciato in buone mani.

Sono d’accordo con Robin, la comunicazione va semplificata, anche tra gli addetti ai lavori che oltre al problema di capire hanno il problema di tradurle in proposte utili a clienti e aziende che vogliono investire in un nuovo modello di comunicazione. Meno d’accordo sulla crociata contro l’approfondimento ed il cercare di comprendere i fenomeni. In qualche modo questo significa fare cultura e apprendere parole nuove, anche astratte come “metaverso”, da dove vengo io, con grande umiltà, era un valore. Si fanno un po accademia, e tra i relatori non a caso c’era un professore universitario, ma l’atteggiamente di sufficienza verso qualsiasi espressione culturale non mi sembra una buona cosa. A parlar aulico si complicano cose magari semplici ma a semplificarle troppo si rischia di non comprenderle a fondo. Il risultato, alla fine è lo stesso. Un trucco.

Personalmente, non ero andato con nessuna delle due intenzioni ma semplicemente con qualche appunto e l’obiettivo di identificare qualche parola chiave (tra le tante buzzword che popolano il web 2.0) per portare qualche esempio pratico; sia di come lavoro quotidianamente, usando flock, twitter, wiki e blog; sia portando qualche esempio interessante di modi intelligenti di fare marketing.

E da qui parto con qualche nota su styleobserver.com un blog attraverso il quale Jean Vouté Pratt, una stilista al di fuori del circuito dei maistram media promuove la sua attività.

the style observer

* is about taking pieces from the runway and making them work in the real world.
* is about sensing where fashion trends are headed.
* is about helping you find your own personal style … that’s current.
* is 80% content. 20% ads. not the other way around.

the style observer

* is not about creating a community of fashion victims.
* is not about pushing unrealistic fashion concepts.
* is not about over spending.

L’obbiettivo del blog è chiaro. Aggiungeteci una dose di Twitter e Facebook ed infine un bel account su Polivore.

E qui veniamo al dunque: Analisi nuda e cruda e un po bastarda di polyvore

Polyvore è un social network geniale: un’applicazione che permette di prendere mescolare e sovrapporre immagini dal web per creare collezioni o interior design. (il massimo per i product manager).

Qualche numero:

  • 1.4 million unique visitors per month
  • 60 million monthly page views
  • 300,000 registered users 10 minutes average session time on site
  • 22 pageviews average per visit
  • 2.2 million sets created
  • 2.3 million products

L’idea è di Mr Pasha Sadri ex-Yahoo’er (he created Yahoo Pipes) non il primo arrivato e funziona alla grande.

Ora cosa ha fatto il genio del marketing?:

ha preso le fashion victims, gli ha dato in mano gli strumenti per sfogare la propria creatività; sognare di entrare nel mondo del fashion sguinzagliandoli alla ricerca delle risoprse sul web (chi vende) e creando un mega spot, scatenando il passa parola e inducendo a spendere, spendere, spendere.

una cosa che Maria de Filippi fa usando la Televisione.

domanda:

come guadagna polyvore ?
secondo voi?

dalle fee dei vari fornitori di moda.

Di fatto ha creato un nuovo canale distristibuzione e comunicazione allo stesso tempo, che si auto – regola sui gusti degli utenti, a costo praticamente zero e con a disposzione un database per analizzare tendenze e desideri del mercato, il tutto senza che gli utenti guadagnino un cent. Presto l’evoluzione porterà ad allargare la revenue sharing anche agli utenti, non appena si creranno cloni di polyvore, il passo successivo? chissà, magari far creare prodotti agli utenti (stile editoria con i libri (lulu.com, IlMiolibro de l’espresso on line, ma qui logistica e industria devono fare la loro, vedi modello DELL).

creatività degli utenti distribuita, potenza del network effect per la comunicazione, logistica ottimizzata e processi industriali fantasmagorici. qualità qualità e qualità.

mantra per il marketing manager e il product manager:
FAI CHE IL TUO TARGET SI COLPISCA DA SOLO

Analisi seria e un po politica. Visto che di modelli sostenibili si parlava al RING

immaginate il nordest come potrebbe copmpetere o anche il salernitano, che invece di stare sotto la legge di gomorra potrebbe produrre per milgiai di stilisti sparsi per il mondo ciascuno con il suo target. tutto legale e trasparente.

ci vorrebbero:

più coraggio nell’assumersi rischi, meno speculazione finanziaria, più economia reale (e il web 2.0 è molto più reale dei derivati) ed una classe politica migliore e più lungimirante: sempre che non sia tardi.

Technorati Tags: , , ,

Il RING oltre ad essere organizzato in maniera egregia si sta dimostrando un evento dai contenuti non indifferent e figlio di una visione strategica e comunicativa.
Ricevo l’invito in quanto relatore a contribuire al blog sl quale verrò raccolto il dibattito e che si dimostra un utile strumento di lavoro per gli stessi relatori. un uso intelligente del mezzo.

Voi l’interesse delle tematiche, il loro ampio respiro, vuoi che uno si trova a cominciare in “media re”, io l’ho buttata là http://www.nextmediterranean.org/dietro-le-quinte-del-social-networking-una-conversazione/ e non nascondo che ci sto prendendo gusto, quasi come se scrivessi su un blog mio.

17 Settembre al chiostro san domenico

Via San Pietro in Lama, 23

73100 LECCE

alle

16.30-18.30

WEB MARKETING

Le strategie relazionali della rete:

social networking, web 2.0 e user generated content

Relatori:

Fabio Masetti – Esperto Enterprise Web 2.0

Maria Teresa Salvati – Strategic Planner WPP Londra

Robin Good Esperto Cross-Media

Conduce:

Carlo Infante– Libero docente Performing Media

SALA: 3

Workshop con ingresso libero

Necessaria preiscrizione

Numero partecipanti limitato

insieme a Carlo Infante e Robin Good cercheremo di mettere in luce gli aspetti più importanti del cambiamento che la rete sta portando e porterà alle imprese sia sotto il profilo organizzativo che della comunicazione.

il workshop che condurrò ha il seguente titolo:

Workshop: le imprese nella rete degli utenti

Comunicazione e strategia ai tempo del web 2.0. Come si diventa una Enterprise 2.0

I temi del workshop saranno i seguenti:

Per ovvie ragioni sarà una carrellata a tutto tondo di temi che richiederebbero molto più tempo ma vedremo durante la sessione quali saranno i temi sui quali è meglio approfondire e dialogare con i partecipanti, raccogliendo magari anche le loro esperienze.

  • Comprendere le parole chiave della rete.

una panoramica per districarsi tra le le parole e i neologismi come web 2.o che popolano la rete e sono necessarie a comprendere di cosa stiamo parlando

  • Quali Strumenti Utilizzare.

una panoramica tra le piattaforme disponibili per entrare nel web 2.0

  • Come utilizzarli.

ovvero che competenze, oltre a quelle tecniche bisogna avere per gestire una conversazione globale.

  • Guardare chi lo sta facendo.

chi non ha mai copiato a scuola. diamo un’occhiata a chi è opiù bravo ad usare il web per comunicare e fare business. (nikeplus e polivoke ad esempio)

  • Focus:come cambiano i conteunti ed i linguaggi.

rapidi e continui rilasci di pezzi di informazione, il lifestream, lo storytelling, più messaggi in meno parole, questa la tendenza sulla rete

  • Focus Intranet.

i wiki per l’intranet aziendale. i dipendenti diventano autori, classificatori, editor e ricercatori di informazioni  e non lettori, punto.

  • Focus: nuove logiche di marketing strategico ed operativo.

come cambia la logica, l’ispirazione, l’operatività ed il messaggio del marketing nell’era di internet.

  • Qualche numero

tanto per avere una vista dall’alto del fenomeno.

Technorati Tag: ,,

Posto che Carola Eppik, la ideatrice di un software pr la protezione dei bambini su internet ha ragione da vendere, colpisce la strategia che ha usato per lanciare il prodotto. La Eppik è finita sui giornali di mezzo mondo perchè minacciata di azione legale da Microsoft per aver usato l’acronimo MSN nel nome del suo prodotto. Lei si è beccata un bel po di buzz ha fatto marcia indietro e lo ha chimato Benzoy; ha mantenuto il look and feel alla msn per il sito e probabilemnte si sta godendo la crescita esponenziale delle revenues.

Il claim è un po maternalistico e punta al terrorismo mediatico cosa che dal mio punto di vista aggrava la sua posizione

Siamo fieri di presentare il nostro nuovo software, nato dall’idea di una madre preoccupata, Carola Eppink e creato da imprenditori sensibili e da programmatori pieni di talento.

Ma sono si curo che in italia Benzoy finirà su un sacco di desktop.

Bisognerebbe spiegare alle mamme italiane che imparando ad usare meglio firefox o flock di benzoy forse non c’è tutto questo bisogno.

Technorati Tag:

just to cut across the previous post here is a new market research that claims: Social Network Marketing to Reach $2.5 Billion in 2011.

200705092358

via http://www.emarketer.com/

The Study is sponsored by MySpace and that gives warranty on the neutrality of it.
This smells of bubble. When the number begins to support conclusions and their opposites, everything in the air begin smelling of bubble.
What is clear is that advertising on line seems to be the best business model today.

I wrote about similar topics in this post. Unfortounately I’cannot traslate tonight.

I discovered myCompete. It reports statistics on web traffic using a particular sampling technique. Read the FAQ.

MySpace reach 60 millions pageviews per month.