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Piciclisti

Velorution è l’anagramma della parola revolution, Velo, in francese, vuol dire bicicletta.

Velorution vuol dire credere che le biciclette possano cambiare il mondo.

Perché quando pedali trasformi il cibo in calorie rinunciando al petrolio e a tutti i suoi derivati. Perché quando pedali hai la possibilità di dire no alle guerre per il petrolio e di disinteressarti del suo prezzo. E anche se un litro di benzina costa 5 euro la cosa non ti riguarda veramente.

Perché quando pedali trovare un parcheggio è un problema che lasci agli altri e anche se hai alzato un po’ il gomito, beh, non è poi tanto grave…

Perché quando pedali sei dentro il paesaggio, nel mondo, nella città, sulla strada e non esiste nessuna lamiera di acciaio che ti separi dalla realtà. La sensazione di occupare la strada semplicemente non esiste.

Perché quando pedali sai che non stai inquinando, che non stai facendo…

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bicisnob

Ha portato a un primo risultato la mobilitazione italiana a sostegno della sicurezza nell’uso urbano della bicicletta. 61 tra deputati e senatori di ogni parte politica con l’esclusione della Lega hanno firmato il progetto di legge chiesto dal popolo della rete sulla scia di un’analoga mobilitazione partita in Gran Bretagna dalle pagine del Times.

I punti salienti del documento vedono l’inserimento del limite di 30 km/h nelle zone residenziali in cui non siano presenti piste ciclabili e la destinazione della quota del 2% del budget delle società dei gestori stradali e autostradali per la realizzazione di piste ciclabili.

La futura legge vuole “favorire la cultura del rispetto delle regole della circolazione stradale, dando maggiore tutela a chi utilizza la mobilità ciclistica, nonché incentivare e sviluppare la mobilità ciclistica”. Per questo, si legge ancora nel testo, il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture entro 90 giorni, dall’approvazione della presente legge, realizza…

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  1. Sembra che la macchina della propaganda cominci a funzionare

Ultima Books, la libreria legata al primo e migliore editore digitale in Italia, Simplicissimus, si lancia in una iniziativa interessante per tutti gli amanti degli e book reader. Potrete recensire un libro che vi verrà recapitato via mail, in regalo in cambio di una recensione.

Io ho scelto Cirkus Columbia, di Ivica Djikić, Zandonai Editore, di cui ho apprezzato la riduzione cinematografica di Danis Tanovic.

Presto quindi la recensione . Per ora comprate il libro

 

Cirkus Columbia

Cirkus Columbia, Zandonai e Simplicissimus editori

 

2 mesi

di silenzio

di silenzio

http://www.bebadosamba.it/?p=2164

http://www.lagru.org/

Home 2.0

Io sono la realtà

io signori non ho mai pagato tasse e me ne vanto
le tasse sono come la droga le paghi una volta e poi entri nel tunnel

io no ho mai rispettato un limite di velocità
non ho mai fatto la raccolta differenziata
non ho mai costruito con permessi edilizi
insomma io sono il cittadino modello

io sono legittimato dal voto del popolo
io sono uguale a voi
io ci sarò sempre e, tenete a mente,
qualsiasi cosa succeda il mio non sarà un addio
ma un arrivederci, qualunquemente,
io ho finito il mio elenco ma ricordatevi signori
io sono la realtà voi siete la fiction.

mi colpisce sempre antonio albanese quando recita e quando scrive.
la sua cinestatica, la sua prossemica sono un interludio poetico ai testi che scrive
le battute, il ritmo che raggiungono una profondità elevatissima che pochi, pochi, sanno sondare

antonio albanese cesella l’animo di chi lo ascolta, lo fa danzare e lo prepara alla battuta che giungerà fulminea, dolorosa e illuminante, soave, straordinaria
i suoi gesti aprono lo spazio a parole che confezionano poesia e visione, paura, amore, presente e futuro.

ho trascritto il testo dell’ultimo monologo di cetto laqualunque perchè è come tanti altri testi di albanese un piccolo capolavoro comico poetico.
vorrei avventurarmi in una analisi stilistica del pezzo ma risulterebbe noiosa assai. mi limito a fare alcune osservazioni. Albanese conia avverbi assurdi a ripetizione che oltre a caratterizzare il personaggio come “analfabeta” e quindi dargli realismo e credibilità come politico, funzionano da generatore di tormentoni.
“avverbi” olofrastici che possono vivere tranquillamente da soli, che sono frasi a se stanti. quanlunquemente,
con cetto laqualunque e i suoi testi Albanese riesce a fare la sintesi perfetta dell’italiano, politico e cittadino. dall’enumerazione caotica delle infrazioni quotidiane di milioni di italiani a “io sono leggittimato dal popolo”, il salto dal divano di casa alle stanze del potere è ridotto a zero.
un italia puntiforme che a differenza della geometria però esiste eccome. “io sono la realtà e voi la fiction”.
un personaggio un carattere, il teatro insomma è la realtà e noi spettatori ormai solo finzione, la televisione, i media sono il vero e noi, sul divano al di là dello schermo, la finzione. il trapasso ormai è compiuto, la TV è uno specchio.
Già un’altro personaggio straordinario di albanse, il ministro della paura, sapeva tratteggiare il potere come lo conosciamo oggi becero nella sua degenerazione, mettendo in scena “il meraviglioso spettacolo della paura”, l’eros e il thanatos che dissocia chi è chiamato a contatto col potere, la sua dipendenza stupefacente, l’eiaculazione costante e onanistica che è l’altro tratto distintivo della nostra democrazia da sempre.
albanese sta mettendo a punto la migliore rappresentazione del potere dai tempi di pasolini.

Testing new WP feauture

Il lettore avvertito

poche parole sulla polemica innescata dal prof. Dal Lago con il suo “saggio”, “Eroi di carta”. Poche parole perché ormai ho imparato a risparmiarle di fronte alle idiozie. Ciò che Saviano ha commesso di imperdonabile è violare, secondo il prof, il patto tra lettore e scrittore, mischiando le carte senza esplicitare quando l’io narra la fiction come autore, quando l’io è la fiction e ciè il personaggio e quando l’io del libro è luomo, testimone e autobiografo di Roberto Saviano.

la domanda è?

Io sono lo scrittore e secondo te dal lago vengo a chiedere il permesso a te, professore, su come trattare il mio lettore e su che dimensione far muovere gli “io” che ho a disposizione? ma stiamo scherzando? Qui ormai ognuno apre bocca e gli da fiato Dall’alto di quale autorità parte una critica del genere?

Boh non ho parole. Scriviamo ma avvertiamo i lettori prima. Si tratta di fiction eh? Scherzavamo.