aggiornamento: il post è stato rivisto e corretto il 6 maggio del 2010. Alla luce degli scandali sulla protezione civile che hanno visto Guido Bertolaso finalmente inquisito, il saccheggio e lo sciacallaggio della città dell’Aquila dopo il terremoto e la recentissima vicenda del rapimento dei volontari di Emergency in Afghanistan, andrebbe riscritto, anche se le conclusioni non cambiano

Vi Ricordate la Saars, l’Aviaria?. I titoloni?. I 16 milioni di contagiati (un lancio ansa del’ottobre del 2005 ne contò 396) per l’aviaria?
L’uso criminale dei media per diffondere allarme, questo è il vero virus pandemico che colpisce tutti i media. Non un cane di redattore  che abbia esitato nel rilanciare un’agenzia che, è chiaro a tutti, è stata immessa ad arte nel circuito per vendere vaccini. Lo schema è sempre lo stesso. Si cita l’Organizzazione Mondiale della Sanità e via con numeri che farebbero impallidire Hitler. Subito dopo, si rassicura con la citazione di qualche esperto che ridimensiona il fenomeno. Schizofrenia. Se non fossimo vaccinati ormai si rischierebbe di vedere scene da catastrofe Hollywoodiana. Questa anestesia informativa è il grosso problema che stiamo vivendo. Non c’è verifica, non c’è verità che tenga. E’ per questo che, accanto alle balle colossali, passano inosservati crimini veri, genocidi, disumanità. Il vaccino è potente e oltre a difendere dalle malattie, ottunde, fa terra bruciata del raziocinio, della capacità di discernimento, della coscienza, della volontà, dell’umanità. La domanda da farsi è perchè tutto questo? Cui Prodest?
La vera epidemia, il vero virus è qull’elite politica e burocrate che per mettere le mani avanti e conservare la poltrona, per influenzare le politiche del commercio internazionale, per creare pressioni su governi o per servire potentati farmaceutici usano la Salute Pubblica e l’informazione di massa in maniera indiscriminata e criminale. Quello che spaventa è che lo fanno su scala globale .

Non a caso recentemente il WHO (OMS in italiano) ha modificato le proprie politiche di pubblicazione degli studi e delle analisi, sottoponendole ad un vaglio degli organi di Governo (La Direzione Generale, Miss Mrgaret Chan, ad oggi) dell’organizzazione stessa. La DG ha la facoltà di “ripulire” (clearing, in inglese) tutta la documentazione prodotta dagli uffici della WHO ed in particolare dalle Direzioni Regionali, qualora fosse politicamente imbarazzante

Some of our specific concerns and questions over WHO publications policy asoutlined in the Reports of the Secretariat EB 122/20 dated 6 December 2007
and EB 123/7 dated 14 April 2008 are as follows:

(1) Differential treatment of some publications.

Paragraph 13 of EB 122/20 requires publications “that describe the workings
of a particular government or national health service or that have policy
implications for the Organization or address controversial health-related
issues” to go through “additional clearance by the Director-General’s
Office” while the final text of all other publications can be cleared by the
“relevant Assistant Director-General or Regional Director before
publication.”  (fonte: http://www.phmovement.org/cms/en/node/591)

Insomma la politica valuta l’opportunità di diffondere i risultati di alcuni studi del WHO e il WHO istituzionalizza l’autocensura.

Delicato diventa anche il rapporto tra la DG e le Divisioni Regionali della WHO e se pensiamo che l’attuale Presdtente Margaret Chan è stata eletta con il Supporto della Cina e l’avallo degli USA, la cosa si fa più interessante ancora.

A premere per questa illiberale e pericolosa politica, sono stati gli Stati Uniti dopo che alcuni Studi dell’OMS se n’erano venuti fuori criticando le politiche commerciali americane nei paesi in via di sviluppo.

La Sanità Pubblica non è più solo business ma uno strumento per la politica internazionale, come L’Ambiente.

La Paura di un disastro naturale, amplificata dai media,  sia esso causato dal riscaldamento globale o da una peste bubbonica, mette sotto presisone l’opinione pubblica e di conseguenza i governi.

Il business viene dopo, si adegua, cercando di intercettare la spesa pubblica che gli stessi governi mettono in campo per rassicurare la popolazione e mantenere alto il consenso.

Sotto il profilo economico e gestionale d’impresa è il modo migliore per far quadrare i conti.

La domanda di vaccini è per definizione volatile. Non si riesce a stimare ne la diffusione ne la dimensione del contagio. I numeri sparati a caso e allarmanti ne sono la prova.

Nessuna azienda privata investirebbe autonomamente nella produzione di un vaccino per un virus di cui non si conosce la natura e l’evoluzione.

Se i governi stanziano i soldi, però, la cosa si può fare. Epidemia o meno, la domanda è garantita. L’affare fatto. I rischi nulli. E tutto in barba alle leggi e alla traparenza, in nome di un’emergenza che lascia, di solito, ampi spazi di discrezionalità nelle procedura per la scelta di fornitori.

Se dopo tanto allarmismo poi si pensa a farne una banca mondiale dei vaccini (contro l’aviaria ad esempio) il cerchio si chiude.

Now we are exploring the idea of a global stockpile of vaccine. And then the second issue is to find resources to support countries who are willing to invest in building their own vaccine-manufacturing capacity, so through technology transfer we would like to support the developing countries, including Thailand, Indonesia, India and Brazil, who have shown interest.

(intevista alla CNN).

La politica internazionale insomma ha un nuovo strumento potente. L’epidemia. Ambiente, Energia, Salute sono le tre gambe sulle quali si fondano le relazioni internazionali. LA disinformazione di massa e la guerra gli strumenti con cui si modulano gli interventi. La paura, il terrore e l’allarme costante la leva sulla quale si basa la manipolazione dell’opinione pubblica e della legge.