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Atenei in rivolta il numero del legal team 06491563 in caso di necessità! importante!


Tevere Grand Hotel

Roma ha il suo nuovo cantore: Alessandro Mannarino. Romano, gitano, suona e racconta una roma zingara, balcanica, latina, mediterranea. Una musica che è un concentrato di suoni folk provenienti da tutto il mondo e che trovano casa tra le strade di questa città eterna che è di tutti, che può e deve aprirsi a tutti e a tutte le culture.

Mannarino racconta storie avvincenti, magiche, umane, forti. L’ho sentito sabato all’Auditorium e non ci è voluto molto a capire che la sua strada è appena cominciata.

E brindiamo, a chi è come noi, al bar della rabbia….

Sulla scorta delle riflessioni che in questi giorni occupano e pre-occupano la mia mente sul futuro dell’Università, la questione della rappresentanza sta diventando un chiodo fisso, insieme a quella della paura. 

Il vuoto di rappresentanza, quindi di democarazia, ha ingoiato tutto e tutti nella politica italiana.  Dalle Elezioni  Politiche a quelle amminsitrative, passando per le europee, il filtro di partiti, comitati e liste sui candidati ha reso di fatto inutile l’espressione di qualsiasi volontà popolare.
L’Italia recepisce e trasforma in leggi, direttive europee (si chiamano direttive perchè espresse appunto da un direttorio), I Candidati alla Presidenza delle Regioni sono espressione della criminalità organizzata bi partisan. Le Primarie del PD hanno fatto i conti con gli apparati del Partito Democratico, tessere fasulle comprese.

Insomma, votiamo, formalmente esercitiamo il diritto dovere democratico, ma gli eletti non rappresentano gli elettori.

Se non sei rappresentato non esiste un’immagine di te e questo semplicemente genera, estende, socializza la paura. Non hai nè voce nè volto e subisci le conseguenze di qualsiasi atto di partecipazione che disturbi il potere costituito, senza che alcuno si possa venire in soccorso, riconoscerti come suo simile.

Etimologicamente, rappresentare deriva dal latino re ad praesentare, ovvero rendere presenti cose passate e lontane (nel tempo e nello spazio): quindi esporre davanti agli occhi del corpo o della mente figure o fatti. Altrimenti, Mostrare in se la figura di altri; Tenere le veci di altri in assemblee, convegni, comemrci e simili.

Non essere rappresentati quindi significa non essere manifesti. Oggi semplicemente noi non siamo manifesti alla politica e alle istituzioni. Il mal funzionamento dei meccanismi di rappresentanza impedisce alla politica di vederci, di osservare il paese e le persone che lo costituiscono.

Se non sei rappresentato, semplicemente sei solo. Senza la possibilità di essere rappresentati, non c’è società.

Eppure, non esiste ancora, movimento e forza politica, sindacato che della deomocrazia e della rappresentanza ne faccia una questione centrale della propria linea programmatica, della propria cultura politica.

Siamo abituati a pensare la democrazia come conquista permenente, del dopoguerra, senza andarne a verificare la reale applicazione e senza valutare gli strumenti che ci vengono offerti per esercitarla, senza la richiesta di poter partecipare alla formazione di quelle regole che la dovrebebro rendere, reale ed immanente nelle nostre vite. E’ una democrazia rappresentata non rappresentativa.

Per questo, i milgiori interpresti della società sono gli scrittori, cineasti, gli artisti e una massa crescente di persone li sta eleggendo come rappresentanti. Sono i produttori di immagini  che sanno restituire una rappresentazione nella quale potersi riconoscere. L’arte vede, la politica è cieca.

Atraverso teatro, Libri, film, concerti, restiuiscono quei meccanismi di partecipazione e rappresentanza diretta a quella massa di individi a cui, la democrazia formale e rappresentata ha tolto la possbilità di manifestarsi.

Paradossalmente la Democrazia non è mai Stata, in questo paese, un Ideale ma uno strumento che ha dovuto negoziare la sua esistenza con diversi quadri ideologici di Riferimento. Il Comunismo ed il socilaismo in particolare. Una democrazia che doveva rappresentare la via al Comunismo o al Liberalismo o all’affermazione dei valori Cattolici. Una democrazia aggettivata, cristiana, progressista, comunista, socialista. Ancillare.

All’indomani di un ventennio di dittatura fascista e una devastante guerra mondiale, la Democrazia, in Italia appariva come una sfida ed una conquista, come un modo per superare l’esaurirsi di spinte propulsive di rivoluzioni e allo stesso tempo arginare l’avanzare di nuovi totalitarismi che ad est si affermavano; Come un modo per riprendere lo sviluppo e produrre libertà ma non come un modo di rappresentare l’uomo e il cittadino.; Come un modo di organizzare masse e affermare ideologie.

Dopo oltre mezzo secolo, la cosa non sembra aver funzionato, o almeno non completamente. Abbiamo vissuto in una democrazia di forma e in un’ologarchia di fatto. La struttura dei partiti ha costruito lenti distorsive che hanno generato immagini deformi della società e oggi anche quelle distorsioni si sono dissolte.

Ora che, la crisi della Democrazia, è evidente nelle sue numerose manifestazioni concrete e amminsitrative, corruttive e illiberali, in certi casi addirittura violente; ora che Le ideologie sono morte e sepolte sotto i colpi del liberalismo e della globalizzazione, mi chiedo se non sia il giunto il tempo per fare della Democrazione in sè, della sua forma, diretta o rappresentativa, terreno di elaborazione politica, di dibattito e di cultura.

Mi chiedo se non sia giunto il momento per tornare a manifestarci e a manifestare la nostra presenza, avendo cura di venire rappresentati nella forma più fedele possibile.

Si può recuperare attorno al concetto di Democrazia, quella spinta ideale che sembra mancare alla politica di oggi?

Oggi non ci sono borghesi, nè proletari, ma la precarizzazione del lavoro ha prodotto un enorme e multiforme Terzo Stato. Manca ancora una sua Immagine e una sala della Pallacorda dove riunirsi e le brioches sono finite.

Per questo ogni occasione per manifestarsi diventa più importante che mai, anche solo per dire io ci sono.

Per questo la partecipazione al No Berlusconi Day, il 5 dicembre mi sembra un momento importante.
E’ una manifestazione nata dal basso, organizzata attraverso internet. lo strumento che oggi come mai in passato è in grado di meglio rappresentare un corpo sociale ed i suoi bisogni. Spero che sia uno dei momenti dove poter iniziare a costruire una nuova immagine della società, con il contributo diretto dei cittadini.

No Belusconi day 5 dicembre 2009 - Roma

 

First Tank to Simone Onofri that created a brand new Logo for RomeCamp:

romecamp01.png

What we really need now is a Place where the event can succesfully hosted and a main sponsor to fund gadget such as t shirts – conference ID cards and similar ù

We need also people to coordiante the blog adn web streaming coverage fo the envents.
here is a basic list:
* Wifi Acess Point (if is not present in the host site)

* Streaming or Stickam or Skypecast: i will set up a blog to perform this

* Photo: someone who goes mad for the photgraphy and wanna coordinate the activity

* Audio Video: someone who goes mad for the video cameras (and coordinate the activity)

* T-shirt & gadget: shirts – conference ID cards , pens, block notes and so on  c’mon desing and print.

* Projector, White Boards:

* Breakfast,  Lunch,  Coffee/Tea:

People joining the event are growing but I had few contacts for the collaboration until today.
These days I’m very busy and cannot blogging as i wish. But stay Tuned. I’l be back soon.

E’ con questa domanda che Alberto dice la sua sull’organizzazione del RomeCamp.
La polemica nata a Torino ha messo in guardia tutti e forse incautamente, ho inserito in una pagina chiamata “sponsor e volontari” dua aziende con le quali collaboro. T6 e GridLab. Effettivamente mi stanno dando attivamente una mano nell’organizzazione e nel raccogliere idee e materiali per gli interventi.
T6 parteciperà al RomeCamp con un intervento sugli ecosistemi digitali. Un concetto ancora poco noto ma sul quale la comunità Europea ha investito ed inverstirà milioni di Euro nel prossimo programma quadro: il 7°. Loro gestiscono il cluster dei progetti finanziati in questo filone di ricerca europea ed insieme stiamo cercando di reaccordare i risultati delle ricerche con il mondo del web 2.0, web services e quanto di innovativo sta sopra e sotto al rete. . Il digital business ecosystem non è solo teoria comunque ma qualcosa di concreto. Il middleware sviluppato in tre anni di ricerca con Sun, Intel, London School of Economics solo per citare alcni partner è opensource e disponibile su sourceforge. (Dbe Studio,Evolutionary Environment simulator, Execution Environment) Usa OpenLaszlo come User Interface Design Framework ed è senz’altro un progetto interessante.

T6 non ha bisogno del Barcamp per acquisire visibiiltà, lo posso assicurare, ho solo creduto che, essendo parte del mio lavoro e della mia ricerca, sarebbe stato utile conivolgerla. Quando Alberto ha visto il wiki non era ancora presente il titlo della presentazione che probabilemte Andrea Nicolai terrà per raccontare il suo lavoro ed il DBE nei suoi aspetti generali.
T6 potrebbe partecipare al barcamp anche per raccontare l’esperienza di corporate blogging che ha deciso di intraprendere e di cui sono il responsabile . Ha Bisogno di molto lavoro ancora ma questa è un’altra storia.
Per quanto riguarda gridlab , è una azienda neonata ma per ora assomiglia più ad un gruppo di lavoro. Non posso ancora anticipare nulla perchè stanno organizzando un loro evento in questo mese e apetto che mettano a posto tutti i particolari del loro lavoro. AL barcamp parleranno comunuqe di web 2.0 mash up e quant’altro.
Fatte le opportune precisazioni, sono contento che si cominci a ragionare sull’evento meglio un po di sana bagarre alla luce del sole che non il silenzio.
Spero cha Alberto si decida a partecipare e che faccia una bella presentazione, in linea con il suo carattere, duro come il carso ma limpido come l’acqua che vi scorre sotto.
A questo punto penserei alla questione logistica. La data che ho proposto è il 15 Dicembre.
Il luogo ? Sto aspettando una risposta dal caffè letterario dove ci sono anche gli studi di nessuno TV.

Altre sedi papabili sono il Linux Club sempre in zona ostiense che proverò a contattare e una proposta che viede da Smeerch per un altro locale romano il Parablò. no so se hanno il wi fi però.

improntere comunque l’organizzazione alla trasparenza più completa e alla collaborazione in rete. Fisserei però per il 20 ottobre come temine ultimo per scegliere luogo e data del RomeCamp.
Invito tutti a iscriversi alla mailing list e ad usare i commenti sul wiki del RomeCamp www.romecamp.pbwiki.com

Un saluto a tutti

Bella la serata di ieri al blog Dinner. Si è parlato di folsknomies, web 2.0, content managemement, mercato ICT, modelli di business, ebay/Skype, RSS feed, corporate blogging e aneddotica varia.

Se ne sono sentite delle belle, divertenti, curiose, utili, interessanti.

La domanda di fondo resta sempre la stessa. Il mercato italiano ICT si conformerà mai agli standard qualitativi di altri paesi europei e degli USA? E se si. Quando?

Technorati : , ,

c'è un coglione che si aggira per l'Europa. Parla, comunica e subito i blog gli fanno eco.

Sorvoliamo sul presidente del consiglio, non ne vale la pena e da blogger concentriamoci sul fenomeno.

Mancano pochi minuti alle due del pomeriggio e il berlusca è a chiaccherare con la confcommercio orfana del furbetto del quartierino Billè. La sparà li. Chi vota a sinistra è un coglione. Fantastico. Da non crederci. Il tam tam mediatico parte a tamburo battente ed un diluvio di dichiaraizioni si riversa sulle agenzie di stampa.

Cheto cheto MrPol, invece ti apre un blog. fa giungere la curiosità ai mainstram media e su internet impazza. Ci si da appuntamento in P.zza Argentina davanti a Feltrinelli, a Roma. In pieno stile Smat Mob. Smat Mob Blog. Alle 17.34, faccio a tempo a leggere qualcuno delle centinaia di commenti che il blog ha raccolto in poche ore che il server di splider cerco di frugrare su splinder per capire chi è MrPol (credo i ragazzi di un master in comunicazione politica) e il server di splinder va giù. non è più raggiungibile. sarà un caso.

Pochi minuti dopo il link al blog sulla home page di repubblica.it svanisce. Sul corriere.it resiste.

Complimenti a MrPol. e la conferma che anche tra i blogger i "coglioni" abbondano.

E' caccia a chi ha aperto il blog.

comunque il counter degli accessi al blog parlano di oltre 38.000 in poco meno di cinque ore che come performance non è male

Cross-media#1

Per chi si sta convincendo che tv e internet non si uccideranno a vicenda ma finiranno per fondersi in un blob digitale di cui ancora non possiamo intuire la forma consiglio di non perdere l’evento a Roma, 21 marzo 2006, auditorium San leone Magno, vai bolzano 38. Rgistratersi qui. Io ci vado:

Locandina del cross.media#1

Organizzato

Il LINUX USER GROUP dell’Università La Sapienza di Roma, Lslug, organizza un talk sul software libero in Italia insieme alla proiezione del Film Revolution OS2

Locandina dell'evento

Apprendo da ZetaVu dell’esitenza di Edgeio un sito di aggregazione di feed a socpo pubblicitario soprattutto, con qualche marcia in più a quanto pare. Basta taggare il post con la parola “listing” e questo verà inserito nel sito di edgeio nelle categorie nelle quali è stato classificato nel proprio blog. Sotto funzionano ontologie e strumenti che lo avvicinerebbero al web semantico (più o meno).
Allora proviamo e spudoratamente facciamoci pubblicità:

ScriptaVolant fa Architettura delle Informazioni, per rendere facile l’ accesso alle informazioni nel sito; Web writing e Corporate Blogging per rendere trasparente e riconoscibile la “voce” dell’azienda. Il tutto se avete bisogno di consulenza per progetti mediamente complessi o estesi, con un impatto sulle strategie e sull’organizzazione dell’azienda, un bel po di conteuti da gestire e un sacco di utenti da raggiungere.

Per chi, invece, ha bisogno di una presenza su internet rapida, a basso costo e di forte impatto comunicativo c’è il catalogo dei siti , informativi e per il commercio elettronico, sviluppati in Flash e amministrabili semplicemente.

Scriptavolant punta su una comunicazione comprensibile da tutti e non solo dagli addetti ai lavori, senza sensazionalismo pubblictario e soprattutto trasparente, nel miglior stile del Cluetrain manifesto.

ScriptaVolant punta su tecnologie semplici per gestire e distribuire i contenuti: sistemi open source per la gestione dei contenuti, TiddlyWiki, RSS feed, PodCasting; Web 2.0.