Category: poesia


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J’Assange

la questione wikileaks, jualian assange, è quella che forse più di ogni altra segna davvero uno di quei punti di non ritorno della storia. ci sto riflettende da un po’ di tempo. il dibattito sulla libertà di stampa non va nemmeno preso in considerazione, dovrebbe essere un dato assodato ma l’attacco indiscriminato alla persona di Assange e di Wikileaks, tutta questa vicenda insegna qualcosa e fa paura.
La forza dirompente di Wikileaks è lo squarcio irreparabile che ha aperto nel telo sul quale veniva proiettato il film della democrazia occidentale: la favola, ideologica, dello, sviluppo e della tutela dei diritti umani, della libertà dell’individuo. Wikileaks sta facendo vedere alle persone non che i governi sono corrotti e menzogneri, non ci voleva molto a saperlo, ma che il potere, qualsiasi potere, si fonda sull’uso della forza bruta e della violenza. Quello che chi vive in zona di guerra o ad alta densiatà mafiosa sa già e che giustifica il suo cinismo e l’omertosa assenza assoluta di speranza di giustizia e futuro libero. il potere degli stati cosi, come dei singoli, si fonda sul monopolio della violenza. Tutto il resto è storia, narrazione, gioco, sovrastruttura. Presto salterà fuori  un qualche dispaccio in cui si leggerà che, messo alle Strette, Obama non si comporterebbe in maniera dissimile da Putin, che Assange merita di morire come Anna Politovskaja. E Julian Assange prima o poi, come Roberto Saviano e altri che hanno osato voltare la faccia verso l’entrata della caverna moriranno, si,  per mano del potere di turno ma fondamentalmente uccisi perchè lasciati da soli, oggetto della vendetta della società civile. Assange, come Saviano,  hanno ucciso i sogni e le ipocrisie che rendono la vita di noi tutti, uno scorrere onesto e tranquillo di mediocre passatempo e speranze riposte inutilmente nei nostri figli,

a Jualian Assange

mi stanno spolpando vivo
e non potrai avere che resti
di me, di te, successo alcuno.

pestali pure duro
ma non togliere loro
i sogni e le illusioni

non avranno pietà mai
e morderanno fino l’osso
allora, di te, di me,
nulla sarà ancora
successo.
resisti

Ciao Pierpà!

Prosegue l’attività di selezione e revisione di quanto sono andato scrivendo in rete negli ultimi anni. Oltre al blog ho scritto qualche poesia. Le ho messe insieme in una raccolta che  si intitola Se/Sè e pubblicate in un blog a parte: http://altermine.wordpress.com/.

Presto dovrebbe essere pronto un’altro insieme di versi che sono andato scrivendo nell’ultimo anno e su cui devo però ancora lavorare.  

Della poesia

Chiunque scriva ma ancor di più chi scrive poesia si trova, prima o poi, di fronte al tema del perchè lo fa. Del perchè spende tanto tempo ed energia nello scandagliare parole ed immagini, con che speranza, per chi e con che vantaggio, per se e per gli altri. Non economico questo è certo.
Si torva di fronte ,quindi, ad una declinazione del tema più ampio della fertitlità e della fecondità, della vita insomma. Cosa genera di concreto la poesia?  Le conseguenze delle emozioni che trasferisce, è, forse, la prima risposta. Le emozioni agiscono in concreto.
Si giunge allora subito ad un secondo problema. La possiblità del linguaggio, del proprio linguaggio, di incidere davvero sulla realtà. I versi possono far cambiare verso alla realtà, di un singolo, di una collettività? In assoluto si. Dipende dalle capacità del poeta, ovviamente. E allora ecco il terzo problema, figlio di quest’ultimo. Sono capaci, non le parole ma le “mie” parole di modificare la realtà? Che si potrebbe anche scrivere, è la mia realtà su un piano compatibile con quella di qualcun altro? Di chi legge?Esiste una possibilità vera di comunicazione?
Per questo si scrive, forse, poesia, per trovare una risposta a queste domande.
E allora la poesia diventa una preghiera; che sappia trasformare le parole in linfa, che doni loro la stessa forza che la natura dona ai suoi esseri viventi e che, come loro, nascano, vivano, muoiano e risorgano in un eterno ciclo che non conosce spazio se non il tempo, che non conosce forma, se non il continuo mutare della materia in mille forme  diverse. Ecco che si rilancia, allora, e il poeta chiede alle sue parole un miracolo.

MArted’ 27 ottobre alla libreria Gabi International, proverò per la prima volta a leggere un paio di poesie che ho scritto, grazie a questa iniziativa.  e grazie a serena e marco che la organizzano

alla libreria Gabi International

alla libreria Gabi International

Mentre rileggevo i testi e cercvavo alcune suggestioni per immagini ho scoperto anche una nuova funzionalità di Flickr. Le Gallerie.

Ho fatto un test quindi commentando i testi con la creatività degli utenti di flickr. divertente e stimolante.

Poesia

Ho deciso di mettere da parte sulla rete il frutto di un lavoro sulle parole e sulla poesia che sto portando avanti da un po tanto per non disperderlo.
Comincierò la pullbicazione quotidiana di alcune poesie che fanno parte di una raccolta scritta nell’ultimo anno.
Tanto per raccolgiere commenti e critiche serrate e migliorare. Saranno disponibili su Saggezza Graffiti, un blogghetto latente che ho aperto un po di tempo fa.

Ecco la prima.

Un Passo

Lo sento addossarsi
come la paura
arriva al midollo
con un brivido
lungo la schiena.
Il Terrore
freddo naso di cane,
non abbaia ne ringhia,
avverte l’odore,
aspetta lo scatto
per serrare il suo morso.
Sopra il muso arricciato
fissi sui denti scoperti
la guerra ha i suoi occhi.
Sento il suo fiato
ad un pelo dal collo
e attendo il coraggio
di muovere un passo.

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